giovedì 29 novembre 2007

Sintesi della prima e della seconda lezione

di Sara Ponti, Eleonora Busico


Per parlare di convergenza, è opportuno darne un’appropriata definizione. Già la Commissione europea aveva, nel suo Libro Verde sulla convergenza (nel 1997), accolto una duplice accezione: la prima corrispondente alla “capacità di differenti piattaforme di rete di gestire servizi di tipo fondamentalmente simile”; la seconda corrispondente alla “unificazione di apparecchiature di largo consumo” (ad esempio telefono, televisione e computer).
Ma una definizione più completa è quella che vede la convergenza come il processo di ibridazione tra i sistemi di trasmissione audio-video di tipo diffusivo (radio e televisioni), i servizi interattivi di tipo Web (e-commerce) e la possibilità di usare piattaforme di fruizione differenti (computer, TV, periferiche wireless).

L’idea che sta alla base dell’ibridazione tecnologica non è quella di un puro accostamento e uso contemporaneo di tecnologie diverse né di un processo evolutivo di prodotto, ma di un momento di rottura e di visione del problema da un altro punto di vista, con l’obiettivo di creare una nuova specie di tecnologie innovative capaci di rispondere ad esigenze diverse con nuove prestazioni. Il prodotto ottenuto attraverso il processo di ibridazione tecnologica non costituisce una sommatoria di parti, ma è esso stesso un elemento finito nuovo con caratteristiche e prestazioni proprie. Ad esempio la funzione di scattare fotografie con il cellulare, non sta ad indicare la sommatoria telefono + macchina fotografica, ma definisce di un prodotto completamente nuovo.
Per analizzare il fenomeno della convergenza in maggiore dettaglio è utile fare riferimento alle varie dimensioni che può assumere.
Andremo ad analizzare in particolare due tipi di convergenza: tecnologica e dei mercati.

La convergenza tecnologica (delle reti e dei device) aumenta le opportunità di sviluppare nuovi prodotti e servizi, creando compatibilità tra una tecnologia e l’altra, attraverso una continua ibridazione tra interfacce tecniche e tra modelli operativi e di business.
Internet, oltre che essere trâit d’union tra la convergenza delle reti e dei device, diviene anche la piattaforma digitale che gli operatori economici utilizzano per offrire i propri prodotti e servizi e anche servizi di comunicazione.
Si pensi, ad esempio, alle trasmissioni radiofoniche ed audiovisive sul web, alle comunicazioni vocali via Internet, all’accesso alla rete tramite la telefonia cellulare, alle operazioni di telebanca e di investimenti finanziari on-line, all’editoria elettronica.
E’ possibile evidenziare l’ulteriore fondamentale tendenza degli operatori economici a sfruttare la tecnologia digitale per fornire servizi che si pongono spesso al di fuori dei propri settori originari di specializzazione.

L’avvento della convergenza multimediale è alimentato dalle recenti innovazioni tecnologiche che permettono, grazie all’aumentare dello spazio trasmissivo (come nel caso della “banda larga” e del digitale) la possibilità di accedere contemporaneamente ad un numero elevato di servizi, anche diversificati tra loro.
E’ a tal proposito che si parla di “Triple Play Service” cioè l’offerta congiunta di tre tipi di servizi: video, dati e voce, attraverso il supporto di un solo device.
Così, l’avvento della tecnologia x-DSL permette di veicolare sulle linee telefoniche tradizionali anche contenuti televisivi e interattivi; la rete in fibra ottica permette di realizzare l’integrazione tra telefono, tv e internet con una qualità tale da permettere anche servizi innovativi; il DTT estende la capacità trasmissiva analogica delle TV via etere e permette ai soggetti televisivi tradizionali di trasmettere contenuti a pagamento; le frequenze UMTS permettono l’integrazione dei servizi di telefonia mobile con sistemi di trasmissione dati.
In realtà l’essenza del “Triple Play” sta nel fatto che i beneficiari di questa soluzione integrata di servizi sono le persone, e quindi sono le tecnologie che si mettono al loro servizio favorendo la creazione di relazioni umane.
La tecnologia ha la mera funzione di “mezzo” attraverso il quale si mette in atto un processo di comunicazione ed è quindi importante conoscerla per poter implementare i servizi da mettere a disposizione delle persone.

In aggiunta, la necessità dell’utente di poter accedere ad un punto informativo e di essere contattato a sua volta, a prescindere dal contesto in cui si trovi (casa, ufficio, città ecc.), implica che debbano esserci dei supporti (satellitare, via cavo ecc.) in grado di effettuare processi di hand over di tipo orizzontale e/o verticale.
L’hand over orizzontale consiste nel passaggio da una cella all’altra di una stessa rete (ad esempio laddove termini la copertura di un ripetitore di un operatore di telefonia mobile, ne subentra un’altra di un secondo ripetitore dello stesso operatore: è ciò che le persone fanno quando si muovono parlando al cellulare spostandosi da una zona ad un’altra).
L’hand over verticale descrive il passaggio da un tipo di rete ad un altro tipo di rete (ad esempio parlando al cellulare in casa si utilizza una rete Wi-fi attraverso un sistema VoiceOverIP, nel momento in cui ci si sposta all’esterno ci si può appoggia alla rete UMTS).

Abbiamo fin qui visto come la nuova frontiera tecnologica permette la convergenza di servizi distinti operati da una serie di piattaforme alternative (reti televisive, reti telefoniche, cavo). I benefici dei processi di convergenza sono evidenti. I consumatori potranno accedere dalla piattaforma prescelta ad una pluralità di servizi distinti; inoltre la stessa concorrenza tra piattaforme alternative innesca un processo ciclico in cui le innovazioni nelle tecnologie avranno ricadute sui mercati e viceversa.
E’ a tal proposito che si parla di convergenza dei mercati ovvero la tendenza dei mercati ad integrarsi anche attraverso la rimodulazione delle Value Chain (Catena di Valore) composta da una pluralità di fasi che vanno dalla “creazione del contenuto”, attraverso la fase della “presentazione del servizio e del contenuto”, della “fornitura del servizi”e della “fornitura delle infrastrutture”, alla “vendita e distribuzione finale” del servizio o contenuto al consumatore.
La spinta della tecnologia digitale ha in effetti completamente rivoluzionato le tradizionali ripartizioni tra le singole attività economiche e conseguentemente ha stimolato gli operatori a fornire prodotti e servizi del tutto innovativi, che si pongono al di fuori delle tradizionali classificazioni.

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